RICETTE COCKTAIL CON GIN
La ricetta del Martini Dry, secondo Hemingway.
Citando questo drink, la prima definizione che balugina è solo una: il Montgomery è un cocktail secco. Non è dolce o amaro, né tantomeno aspro o salato. Semplicemente e squisitamente secco: è questo il segreto di un cocktail che ha accompagnato la storia dell’Harry’s Bar, come colui che lo inventò, Mister Ernest Hemingway.
Questa variante del Martini Dry ridefinisce l’armonia perfetta tra Gin inglese e Vermouth Dry, adatta ai palati più esigenti. È il momento di scoprire la ricetta del Montgomery per educare il palato a nuovi sapori o riscoprire un grande classico tra le mura domestiche.
Difficoltà
Molto facile
Preparazione
3 minuti
Dosi
1 drink
Gli ingredienti indispensabili per un Montgomery perfetto sono solo due:
6 cl di Gin
0,4 cl di Vermouth Dry
Ghiaccio
Buccia di limone
La precisione aromatica del Montgomery rende questa eccellenza della Mixology una vera leggenda. Ecco come prepararlo.
Il primo passaggio prevede di raffreddare con il ghiaccio un piccolo bicchiere cilindrico. Questo passaggio può essere saltato se si ripone il bicchiere nel congelatore, come si usa all’Harry’s Bar.
All’interno di un una caraffa o di un mixing glass colmo di ghiaccio, versare un goccio di Vermouth e mescolare. Ora, alla parte di Vermouth si aggiungono le quindici parti di Gin. Per essere fedeli alla ricetta Cipriani conservare i due alcolici in freezer: questo permetterà di eliminare il ruolo del ghiaccio dalla preparazione.
Mescolare delicatamente con l’aiuto di uno strainer.
Versare il drink nel bicchiere raffreddato e privato del ghiaccio.
Per gli amanti delle guarnizioni, aggiungere una buccia di limone strizzata sopra
e il Montgomery è pronto per essere servito.
ERNEST HEMINGWAY E IL GENERALE MONTGOMERY
Il Montgomery è più che un semplice cocktail: è l’eredità che Ernest Hemingway ha lasciato al mondo della Mixology. Lo scrittore era solito ordinare al banco dell’Harry’s Bar un Dry Martini con una ricetta modificata, secondo una proporzione precisa: “gli piaceva che il vermouth, rispetto al gin, non superasse la proporzione di uno a quindici, la stessa proporzione – diceva – con cui il famoso generale inglese Montgomery riusciva a combattere durante la Seconda Guerra Mondiale: quindici dei suoi soldati contro uno del nemico” (fonte: “Harry’s Bar Venezia, Le ricette della tradizione”, Arrigo Cipriani).
I puristi del Montgomery, come il suo inventore, sono i più precisi ed esigenti: niente guarnizioni, niente ghiaccio, solo equilibrio: “L’oliva, la cipollina, la buccia di limone, il lemon twist, non sono altro che scuse per far sembrare buono un Martini appena mediocre” (fonte: “Harry’s Bar Venezia, Le ricette della tradizione”, Arrigo Cipriani).
Il cocktail autentico di Hemingway, consumato all’interno dell’Harry’s Bar, era davvero essenziale, ma per essere eccellente deve essere preparato con alcune accortezze. Per Cipriani il segreto risiede oltre che nelle quantità del Vermouth secco utilizzato, anche nella temperatura. Il Montgomery deve essere bevuto ghiacciato, ma mai diluito, né tantomeno shakerato, con ghiaccio. La migliore soluzione è quella di conservare le bottiglie di Gin e Vermouth Dry in freezer, così come i bicchieri. Il secondo suggerimento riguarda proprio la forma di quest’ultimo: la migliore soluzione per gustare il Montgomery è un bicchiere di forma cilindrica da 60 grammi. L’ultimo suggerimento è quello di sorseggiare questo cocktail meditativo e solenne con profonda concentrazione, per gustarlo e assaporarlo al meglio.